Il potere di Electro

(seconda parte dell'ultima saga del Casinaro).

Una volta chiarita la faccenda dei maledetti ponticelli di cui abbiamo parlato nel post precedente, resta ancora un problema da risolvere: la sparizione del disco con Linux.

Sebbene fisicamente presente, per il computer che lo ospita pare diventato invisibile: non soltanto Windows si rifiuta di rilevarlo, ma nemmeno dal Bios giungono notizie confortanti. Per cui iniziamo a sospettare che sia leggermente defunto.

Ad ogni modo, verifichiamo. Provando ad alimentarlo (e dopo esserci accertati che non ci fossero problemi di alimentazione), possiamo solo constatare che è davvero morto: non gira, non ronfa, non fa nemmeno un brutto suono (che, per quanto brutto, ci direbbe che ancora c'è della vita).

Constatato il decesso, attendiamo il ritorno del Casinaro e gli comunichiamo la notizia, convinti che la cosa lo abbatta e che magari lo faccia infuriare con noi (dato che per un motivo o per l'altro la colpa dev'essere nostra). Invece si illumina.

«Ah! Ma allora forse è stato per colpa delle scintille!» dice, come colto da improvvisa intuizione.
«Scintille?» facciamo noi, increduli e un pochino spaventati.

«Sì» ci spiega, conciliante, «perché quando tolgo il cavo, e poi lo rimetto, alle volte si vedono le scintille. E magari l'hanno rovinato».

Un nanosecondo per chiederci perché mai ci siano delle scintille all'interno del computer (scintille che peraltro non abbiamo visto), e poi siamo noi ad avere un'intuizione. Raccapricciante.

«Ma lei stacca i fili a computer acceso?!» chiediamo.

«Beh, certo. Mica posso aspettare che si spegna, poi staccare e riattaccare, poi riaccenderlo, poi se non va bene aspettare ancora che si spenga... Così faccio prima» conclude, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Poi, colto da dubbio, chiede: «Ma voi come fate?».

Gli spieghiamo che ogni volta che colleghiamo o scolleghiamo qualche componente interno ci assicuriamo che il computer sia non solo spento, ma anche staccato dalla rete elettrica.
Ciò lo scandalizza oltre ogni dire.
«Ma voi siete matti! Ma quanto tempo buttato!».

Eh, già. Perché lui, invece, a rischiare il disco e la vita...