L'onestà non paga mai

Di tanto in tanto qualche cliente ci lascia un vecchio computer in conto vendita. In questi casi mettiamo anche qualche annuncio online, nella speranza di velocizzare il reperimento di un compratore.

Il portatile protagonista di questa storia è in sé in ordine, ma la batteria dura cinque-minuti-cinque, il processore non è esattamente un fulmine di guerra (anche se non è scarso come quello del Macinino), la RAM ammonta a 4 GB. Tutto chiaramente indicato nell'annuncio.

Telefona un tizio che s'informa sulle caratteristiche del portatile, ossia si fa ripetere a voce tutto quello che ha già letto online, e che sembra abbastanza interessato. Quel che gli piace poco è il prezzo, ma possiamo venirgli incontro. Ci mettiamo d'accordo affinché passi in negozio a verificare di persona la bontà di quanto pubblicizzato.

Il tizio arriva, e sembra un tranquillo signore di mezz'età. Poi apre bocca.

Cliente: Ma la memoria... Sono davvero solo 4 giga?
Io: Sì, come specificato.

Il cliente sembra perplesso, ma non demorde.

Cliente: E il processore... è davvero quel processore lì?
Io: Sì, come c'è scritto.

Il cliente è ancora più perplesso e, onestamente, a questo punto lo sono anch'io, ma dubito che il motivo sia il medesimo.

Cliente: E la batteria... dura davvero cinque minuti?
Io (pensando: ma che accidenti non ha capito, questo?): Sì; secondo più, secondo meno...
Cliente (con aria scandalizzata): Ma allora è proprio come scritto nell'annuncio!
Io (ormai completamente perso): Beh, certo!
Cliente: Ma allora non mi interessa!

E se ne va.