L'utonto nascosto

Vengo chiamato al capezzale di una stampante. La poverina non è guasta, non dà problemi, non è vecchia come il cucco; anzi, è nuova: però sta rischiando la disintegrazione, perché la proprietaria non riesce a installarla e ormai è sull'orlo di una crisi di nervi.

Dopo le verifiche di rito, l'arcano si svela: la Cliente cerca di installare la stampante sotto Windows 7 e per questa sua sciagurata decisione riceve dal software di installazione soltanto un generico messaggio d'errore. La stampante infatti vuole soltanto Windows 8 o superiori, come spiegato in un angolo nascosto, e in carattere minuscolo, delle istruzioni. In più vuole collegarla in WiFi, ché non ha - chissà perché - alcuna passione per i cavi Usb.
La cosa si rivela tosta, ma lavorando un po' sui driver e forzando un po' la mano, complice il fatto che il computer è di una lentezza mostruosa dopo appena un'ora e mezza di lavoro la stampante è collegata alla rete WiFi e funziona perfino.
In tutto questo la Cliente s'è dimostrata, per quanto in generale a digiuno di cose informatiche, attenta e brava: non si merita la qualifica di utonta.

Due giorni dopo, la Cliente chiama. La stampante non funziona più.

Raggiungo la casa e scopro l'arcano: se avessimo usato il software di installazione, questo avrebbe fatto in modo di aggiornare sempre il collegamento tra Pc e stampante anche quando il server Dhcp del router avesse cambiato l'indirizzo alla stampante; ma per i motivi esposti sopra non abbiamo potuto usare il software, e quindi devo mostrare alla Cliente che cosa fare quando l'indirizzo cambia.
In tutto questo, il rifiuto di usare il cavo Usb è assoluto, ma per il resto la Cliente continua a lasciare un'impressione positiva.

Due giorni dopo, la Cliente chiama.

Ha ottenuto da parenti un portatile quasi nuovo, un Lenovo che - mirabile dictu - monta Windows 10. E naturalmente vuole che le installi la stampante.

«Facile» penso. «Stavolta basta usare il Cd»

In effetti la stampante s'installa senza problemi, ma durante l'installazione del software aggiuntivo vengo chiamato per un'emergenza. Lascio detto che cosa fare alla Cliente (Avanti - Avanti - Avanti - Riavvia) e me ne parto, sicuro che ormai la telenovela sia finita.

Venti minuti dopo che sono uscito, la Cliente chiama.

La stampante, pur collegata in WiFi e inizialmente vista correttamente dal Lenovo, non vuol saperne di funzionare. Concludo con l'emergenza (rivelatasi tutto sommato una cosa veloce) e torno sui miei passi.
Guardo, controllo, misuro, verifico... poi l'illuminazione.

«Ha riavviato dopo la fine dell'installazione?»
«No. Ho visto che alla fine diceva di riavviare, ma non pensavo servisse anche quello»
Riavvio. La stampante funziona a meraviglia.

Morale? Mai sottovalutare il piccolo utonto che si nasconde in ogni cliente.