Nativi digitali? Ma anche no

Entra in negozio un ragazzino armato di laptop. A due settimane dall'inizio della scuola (andrà in terza media) deve preparare una presentazione in PowerPoint che poi la professoressa di scienze dovrà valutare. E non ha la più pallida idea di come fare.

Aiutare i ragazzini nei compiti non è un servizio che svolgiamo d'abitudine, ma la madre è una cliente abituale e ha chiesto il nostro aiuto con tanta gentilezza. In più il ragazzino in questione è generalmente gentile ed educato; non ha però alcuna passione per lo studio.

Con pazienza ci mettiamo in un angolo tranquillo del negozio e inizio a spiegargli i rudimenti, per poi accompagnarlo passo passo nella creazione della presentazione.

Dato lo scarso tempo a disposizione e il fatto che il giovine non ha alcuna dimestichezza né con PowerPoint né con l'argomento del "suo" elaborato, il risultato è che il ragazzo apre un libro da cui mi detta alcuni brani - presi con un criterio che si può definire soltanto come estremamente spannometrico - da inserire in una serie di diapositive create secondo le sue scarse, imprecise e indecise indicazioni.

Dopo la prima mezz'ora, Collega - che tra un cliente e l'altro continua a osservarci divertito da dietro il bancone - chiede come andiamo.

Io: Eh, questi "nativi digitali"... Tutti dicono che sono bravissimi a usare il computer e invece...
Ragazzino: Ah, ma io lo uso solo per vedere i video!