Allora premo 1?

La diffusione della tecnologia fa sì che gli utenti strani, difficili o semplicemente di coccio che incontriamo nel corso del nostro lavoro, sia che vengano essi in negozio o che ci si rechi noi presso di loro, siano in realtà dappertutto.

Mi trovo in un piccolo ufficio postale per sbrigare alcune commissioni, e quando entro l'unica impiegata sta servendo una signora piuttosto giovane (sicuramente meno di 40 anni) che sta tentando di pagare un bollettino.
Dall'espressione dell'impiegata, che ricorda quella che io e collega finiamo con l'assumere quando ci toccano certi clienti, capisco che la cosa sta andando avanti da un po' e che il percorso sin qui fatto non è stato facile.
Ad ogni modo, quando arrivo io l'interazione è alle ultime battute: si tratta soltanto di pagare.

Impiegata: Sono 9 euro e 47.

La donna apre la borsa, armeggia un po', estrae il portafogli, armeggia un po', apre lo scomparto delle monete, armeggia un po', estrae un numero esagerato di cerchietti metallici il cui valore complessivo è certamente di parecchio inferiore alla somma richiesta, armeggia un po', apre lo scomparto delle banconote, le guarda schifate, richiude il portafogli, lo riapre, estrae la tessera del bancomat e infine la sventola, con sguardo interrogativo, davanti agli occhi della povera impiegata.

Questa, con un faticoso sorriso che somiglia più a una paresi, allunga il braccio e indica con la mano il POS. La cliente fa scorrere gli occhi lungo il braccio dell'impiegata partendo dalla spalla, arriva alla mano, indugia qualche istante; poi procede a voltare la testa di quei pochi gradi che le permettono di notare che, a circa dieci centimetri dopo la fine della punta delle dita dell'impiegata, oltre il vetro, c'è il lettore in cui deve infilare la tessera.

La tessera viene infilata, l'impiegata abilita la transazione, quindi invita:
Impiegata: Prego, può inserire il PIN.
Cliente: Eh?
I (con l'espressione di chi attende al ristorante da un'ora, vede finalmente arrivare il cameriere con i piatti che ha ordinato ma scopre con orrore che sono per il tavolo a fianco): Il PIN. Può inserirlo.
C: Allora premo 1?
I: No, il PI... Il codice.
C: Ah, il codice!

Digita il PIN il codice.

I: Ora prema il tasto verde, per favore.
La donna guarda smarrita la tastiera.
C: Allora premo 1?
I (ormai priva di qualsiasi vitalità): No... Il tasto verde. È in basso a destra... ed è verde.

Seppur titubante, in pochi secondi la donna individua l'elusivo pulsante e lo preme come se all'improvviso esso volesse animarsi e morderle il polpastrello.

C:  E adesso premo 1?
I (che finalmente ha ceduto e ha indossato l'espressione Ma questa è tutta scema): No! *si rende conto di essere stata un po' troppo diretta, e prosegue con tono più dolce* No... Adesso le do la ricevuta. Ecco fatto. A posto, buona giornata.

La donna raccatta le sue cose, fa un vago gesto con la mano, caracolla verso la porta.
Sipario.