Più veloce della luce. O almeno del PC.

Dopo aver accuratamente parcheggiato in sosta vietata, meno di un minuto dopo l'apertura pomeridiana entra in negozio una signora tutta trafelata che conosciamo per essere - ehm - poco brillante ma al tempo stesso esigente. Una di quelle persone che pretendono che uno capisca quello che vogliono senza che loro debbano prendersi la briga di spiegarsi.

I saluti sono, evidentemente, opzionali.

Cliente: Ti ho mandato una mail. Me l'hai già stampata?
Collega: No. Abbiamo aperto adesso.
Cliente (*d'un fiato*): No perché se guardi vedi che è arrivata e a me serve subito perché ho parcheggiato lì ma tanto devo andare via subito allora c'è?
Collega (*che conosce la tizia e resta imperturbabile*): Qui non c'è niente.
Cliente (*con aria di impaziente sufficienza*): Ma sei sicuro? Hai guardato bene?

Per scrupolo, Collega guarda anche nello spam, aspetta un po', forza il controllo della posta... niente.

Collega: Mi spiace, ma a me non è arrivato niente.
Cliente (*seccata*): Ma non è possibile!

Poi d'improvviso ha come un'illuminazione.

Cliente: A meno che... vuoi vedere che il computer non ha fatto in tempo?

Ai nostri sguardi interrogativi, la cliente fornisce una spiegazione.

Cliente: Sì, perché dovevo uscire di corsa e allora ho schiacciato Invia ma poi ho chiuso subito la finestra e ho spento e sono venuta qui perché mi serve subito.

...parcheggiando dove non si può e correndo dentro non appena abbiamo aperto la porta, aggiungo io mentalmente, ma senza controllare se l'email (importantissima e urgentissima) fosse stata effettivamente spedita...

Collega: Può darsi che sia stata troppo veloce... In generale, è sempre meglio controllare che la mail sia stata spedita.
Cliente: Ah, vabbè... allora la rimando e ripasso stasera o domani.

Ciò detto, se ne va al piccolo trotto.

Collega (*rivolto a me*): E meno male che le serviva subito...