The big fan

È metà gennaio. Non nevica, ma fa un freddo becco.
Ci portano un laptop anzianotto, un vecchio HP che tuttavia è ancora in buona forma. Solo Windows, poverino, dopo lunghi anni di servizio ha raggiunto uno stato tale per cui è necessario quel che si può solo definire come "un bel formattone".
Nulla di complicato.
Inseriamo il disco di Windows e avviamo la procedura di installazione. Dopo cinque minuti - le cose procedono a rilento perché, come detto, il portatile non è esattamente recente né scattante - il computer si spegne. Così, di botto.
Ohibò.
Un rapido ravvio e un'occhiata al BIOS ci dicono immediatamente che la temperatura del processore ha superato la soglia di guardia e questo, per evitare di ridursi in poltiglia, ha spento tutto.
Il lato interessante è che le prese d'aria sono libere ma la ventola, seppure in ordine, non va mai oltre la velocità minima, né c'è verso di convincerla ad accelerare.
Sarà una ricerca in Rete a rivelarci il busillis. Quel particolare modello vanta infatti una curiosa caratteristica: la ventola è gestita unicamente dai driver per Windows, e solo con essi può raggiungere una velocità adeguata a raffreddare una CPU che lavora intensamente, come durante l'installazione del sistema operativo. Niente Windows, niente driver, niente ventola.
Anche facendo del nostro meglio, e cercando di creare delle condizioni ambientali favorevoli senza arrivare a mettere in freezer il portatile, non si riesce ad andare oltre i 10 minuti.
È chiaro che è giunto il momento di una soluzione creativa.
Il primo passo è levare le coperture di plastica che nascondono il processore: tolti la tastiera e qualche altro pezzo, il rame del dissipatore si mostra alla nostra vista in tutta la sua bellezza.
Il secondo passo è molto importante. Occorre recuperare dall'angolo in cui è conservato il ventilatore a piantana che ci permette di sopportare le calde giornate estive, puntarlo con precisione verso il succitato dissipatore e azionarlo alla massima velocità, cosicché l'aria riesca a eliminare il calore prodotto dal processore.
E così, per un buon paio d'ore chi butta un occhio in laboratorio ha modo di vedere il povero tecnico chino su un portatile parzialmente smembrato, mentre un grosso ventilatore genera un monsone direttamente sulle mani di detto tecnico.
A chi chiede che cosa stia succedendo rispondiamo semplicemente che, dopo i dischi esterni, stiamo testando i nuovi raffreddamenti esterni.